La Chiesa in cui dal 2011 l’Associazione Presepiale Città di Maiori espone i presepi sapientemente realizzati dai soci, quella di San Francesco, ha una storia travagliata. Fu distrutta diverse volte. Quella più disastrosa fu probabilmente quella del 1435 (che interessò anche il Convento), quando l’esercito di Maometto II, dopo aver posto fine all’Impero bizantino, provocò morte e sgomento in tutto l’Occidente. L’anno dopo San Bernardino da Siena la fece riedificare, ma nel 1440 fu nuovamente rasa al suolo da una mareggiata e anche allora fu ricostruita nel suo luogo originale. Nel 1517 ebbe inizio la ricostruzione della nuova chiesa sul lato orientale del convento, più grande di quella iniziale a seguito anche della demolizione di una chiesa dedicata alla Madonna del Soccorso, la cui statua risalente al XVI secolo è ancora oggi presente nella chiesa, in fondo alla navata ove viene allestito il presepe monumentale. La costruzione fu però interrotta da un’invasione turca che coinvolse l’intera costa nel 1558. Appena due anni dopo, nel 1590, la costruzione della chiesa venne ultimata nel luogo dove tuttora si trova, dando finalmente ragione alla forza di volontà dei maioresi. Nella prima metà del XVIII secolo l’edificio sacro perse il suo aspetto cinquecentesco, ovvero rinascimentale, subendo varie modifiche costruttive dopo due devastanti mareggiate nel 1631 e 1674. Ulteriori interventi sono stati eseguiti nel XIX e XX secolo: attualmente sia la facciata sia l’interno presentano uno stile tardo rococò.